Comunicato Congiunto
Cari colleghi,
mai come in questo momento le scriventi OO.SS. intendono connotare di doverosa importanza questo
termine.
Noi siamo nati da oltre quaranta anni per accompagnare ed assistere ciascuno di Voi lungo tutto il percorso
della vita professionale nella Polizia di Stato oggi smilitarizzata, dal corso allievi agenti fino alla quiescenza ed
oltre.
E per questo, tanti colleghi che hanno creduto nei valori del Sindacato e hanno speso ogni energia per esso,
hanno anche pagato con gioia un tributo a volte elevatissimo.
Per noi, al di fuori dei colori e delle appartenenze, è un dovere conservare e proteggere questo simulacro di
bandiere e di emozioni e ciò che esse rappresentano per ogni donna e uomo della Polizia di Stato, da ogni
zona grigia dell’Amministrazione e per chi la governa in suo nome e che, in taluni casi come a Palermo,
ostinatamente, per cieca visione di parte, ostentando una protezione di casta del tutto irragionevole in una
moderna visione della dialettica sindacale basata sul confronto paritetico delle parti la rappresenta.
Innumerevoli sono stati i tentativi di dialogo con la Questura, per una serie di pregnanti problematiche
cronologicamente accadute nel territorio e che hanno visto queste OO.SS., instancabilmente protese alla
ricerca di un ascolto sincero e interessato da parte del Questore, raccogliere quasi con provocato distacco
risposte evasive e inconcludenti se non un silenzio di complice svalutazione di quanto sostenuto.
Basterebbe citare le sue decisioni prese in tal senso in materia di mobilità e di assegnazione post concorsuale,
in ordine pubblico con i famigerati (C.I.T.) ad interpretazione personale e le vigilanze fisse, nella
riassegnazione territoriale dei confini dei commissariati sezionali, nella sorda disattenzione dell’art. 12
dell’A.N.Q., nello svilimento dell’Ufficio Prevenzione Generale e nell’ancora oggi arcano progetto di cosa fare
per risollevare l’Ufficio Scorte, del funzionamento a singhiozzo del poligono di tiro per mancanza di personale,
per finire sull’applicazione “variabile” dei criteri della disciplina e dei riconoscimenti premiali proposti a
macchia di leopardo.
E ci fermiamo qui per non essere eccessivamente prolissi.
In tutto questo scorrere di dati negativi, nulla si è registrato inoltre in materia di migliorie strutturali, di
sicurezza sul lavoro e di dotazioni organiche e tecniche, registrando invece una pesante involuzione rispetto
alle già deficitarie gestioni precedenti.
Ancora oggi ci chiediamo, non senza un briciolo di ironia, quando sarà inaugurata la “Cittadella della Polizia”
o saranno finalmente individuate sedi più onorevoli per alcuni commissariati sezionali come Oreto, Libertà e
Mondello, o saranno rese più decenti le stesse palazzine presenti all’interno della caserma Pietro Lungaro….
Domande senza risposta e figlie di proroghe infinite….
Oggi, di fronte all’ennesimo rinvio di confronto, consci delle nostre responsabilità e con la serenità che
alberga nella coscienza dei giusti, diciamo basta.
La nostra volontà di bocciare in larga parte gli orari in deroga proposti e di racchiudere in un solo trimestre
l’andamento di quelli rimasti, è il primo fermo monito di una rinnovata fermezza solidale sindacale di non
chinare la testa e tale resterà, senza pericoli di scalfitture o patetici tentativi di rabbonimento.
Con la certezza di consolidare il primo mattone di un ritrovato percorso comune, figlio primogenito di tappe
di rivendicazione sempre più partecipate, dove non si può per il sacro rispetto del collega non percorrere un
sentiero comune.
Palermo 13.11.2019
Ad maiora.
LE SEGRETERIE PROVINCIALI
SIULP SAP COISP FSP POLIZIA DI STATO USIP
Leggi il comunicato congiunto